venerdì 26 ottobre 2012

Celtics fulminati, poi si riprendono

1-1  e palla al centro.
Dopo le due vittorie in fila i Celtics incappano in una sconfitta contro i Thunders, tuoni, di Oklahoma.
I verdi rimangono fulminati dall'atletismo degli avversari, che a piú riprese conducono anche in doppia cifra. I Celtics pero', nonostante l'assenza di Rondo , rimangono sempre in scia, ma nulla possono quando Durant entra in ritmo, nel secondo tempo, e scava il solco per i suoi. La partita finisce 72-69, con Ray Allen che prima mette la tripla del -1 a 2'' dalla fine, ma poi fallisce la bomba del pareggio sulla sirena. Durant marchia a fuoco la vittoria con 30 punti (che in partite da 32 minuti equivalgono a 40).

I verdi tornano finalmente sulla costa Est, e sempre senza Rondo vengono accolti alla Quicken Loans Arena dai Cavaliers. La partita è delicata per entrambe le formazioni. I Cavs nel primo tempo sono molto piú reattivi e chiudono avanti di 6 lunghezze. Boston è in ritardo su ogni pallone.
Poi, negli ultimi due quarti, arriva la mossa della premiata ditta Doc Rivers-Browns che cambia la partita: la zona 1-3-1. I Cavalieri non ci capiscono piú nulla e segnano solo 24 punti in due quarti, a fronte dei 48 dei verdi di Boston. I Celtics dunque girano la partita e vincono addirittura in scioltezza, con il risultato finale che recita 76-58.

Il bilancio ora è di 5 vittorie e 4 sconfitte, e la prossima partita è contro i New York Knicks, i rivali di sempre.

8 commenti:

  1. Il -3 contro senza Rondo contro Oklahoma City è ottimo, hai anche rischiato di "supplementarizzarla" (attenzione, se non sbaglio è già due volte che Ray Allen sbaglia una tripla decisiva per il pareggio...), però ora devi cominciare a macinare, per il record di 5-4 in una stagione di 29 significa che hai già macinato un terzo della stagione: è arrivato il momento di spingere un po' ed infilare 3-4 vittorie consecutive perchè con un 5-4 in a 29 games season è un attimo finire in quelle zone ai margini delle prime otto dove poi può succedere di tutto. Devi cominciare ad entrare stabilmente tra le prime tre della Eastern.

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  2. Prime tre magari è un po' esagerato, considerato Rondo out e il logorio dei Big, però concordo sul fatto che devi cambiare ritmo. Contro OKC la sconfitta ci sta, però ora devi inanellare un paio di vittorie anche per poter fare una seconda parte di regular season un po' più tranquilla.

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  3. @Barba e Alp.
    Si, Allen è la seconda volta che sbaglia la tripla sulla sirena, ma visto che era stato lui a riportarci sotto pochi secondi prima ho deciso che fosse lui a giocarsi l'ultimo pallone (la prima opzione in questi casi rimane sempre Pierce.).
    Si, quella coi Thunder non é una sconfitta particolarmente pesante, visto che comunque ce la siamo giocata, a casa loro, senza Rondo.
    Quello che mi preoccupa è il record (5-4, e ora ci sono Knicks e Spurs.. non Wizards e Bobcats..) ma SOPRATTUTTO il fatto è che abbiamo perso TUTTI gli scontri diretti (Heat, Thunder e Pierce)..non esattamente un segnale incoraggiante..

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  4. @Alp
    Sono della scuola "zen" di P.J.: "porsi obiettivi più grandi di quelli che sono le tue capacità" ;)

    @Browns
    In una season da 29 partite gli scortri diretti sono fondamentali, perchè quasi sempre si arriva pari in classifica con qualcuno, soprattutto in quelle zone comprese tra il terzo e il quinto-sesto posto. Un solo scontro diretto favorevole in quel gorgo di metà classifica può farti scendere o salire sull'ascensore in poche ore. E' fondamentale andarsi a prendere quelle partite lì.

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  5. Io invece sono molto più orientato per il profilo basso. Meglio non aspettarsi niente e poi cavalcare l'onda emotiva dell'effetto sorpresa.
    Comunque, Browns, il gioco è tutto là: se riesci a fare una metà parte di stagione convincente e vincente, poi nel finale potrai far tirare il fiato ai big. Il rischio è di arrivare altrimenti in primavera con l'acqua alla gola.

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  6. Non credo che in una stagione da 29 sia così importante far rifiatare i titolari... solitamente intercorre molto tempo tra una partita e l'altra, per cui anche i più vecchi tra i vecchi hanno il tempo di riposarsi.
    E anche io sto con Alp, meglio lavorare con umiltà e raggiungere un obiettivo alla volta.

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  7. @Barba
    si, la cosa fondamentale è vincere gli scontri diretti, e per questo son preoccupato...non ne abbiam vinto mezzo! Anche se con Miami e Oklagoma ce la siam giocata..e con Indiana non abbiam mollato..

    @Alp e @Lupin
    Si, concordo, è meglior aggiungere un obiettivo alla volta, anche se la posizione del Barba è condivisibile (puntare sempre in alto e pretendere sempre il massimo).
    Si, Alp, la chiave è proprio gestire i veterani..dobbiamo infilare un filotto di vittorie per poi gestirci in vista dei Playoffs..
    Lup, sembra strano, ma anche con 29 partite la gestione delle energie conta, e molto! D'altronde Allen, Pierce, KG e 'Sheed son tutti sopra i 35 anni..

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    1. @Browns

      Beh ma tanto Oklahoma City sta dall'altra parte della conference, non rientra tra gli 'scontridirettisti'. Piuttosto è importante fare proprie quelle gare con quelle squadre che possono stazionare nella media-alta classifica, tipo Indiana, New York etc

      @Alp and Lup

      La filosofia di P.J. intende che se tu metti l'asticella dell'obiettivo in alto, poi la tua stagione diventa una missione di gruppo. E' un fatto psicologico: se tu hai come obiettivo di vincere 50 partite stagionali, difficilmente arrivi a vincerne 60 perchè, ad obiettivo raggiunto, mentalmente rallenti. Viceversa se tu ti poni come obiettivo di vincerne 60, spingi fino a che non raggiungi quell'obiettivo. Facendo così P.J. crea nello stato mentale dei giocatori una missione.
      Come scrive Charlie Rosen, grande amico di Jackson
      "Uno dei punti fondamentali del metodo di Phil è quello di stabilire sempre obiettivi più alti di quello che richieda la situazione contingente, in modo che tutti i suoi compagni di viaggio possano condividere la sensazione di far parte di un'avventura più grande, che vada ben oltre la preoccupazione di vincere le singole partite."

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